You are young and life is long, and there is time to kill today
And then one day you find ten years have got behind you
No one told you when to run, you missed the starting gun…

Time, Pink Floyd

Una dichiarazione d’amore

“Ai miei tempi, senza smartphone si usava…”
O k B o o m e r !

Sul serio, ai miei tempi si usava scambiare i diari di scuola tra fidanzatini per scriverci sopra dediche, aforismi ed effusioni non essendoci luoghi virtuali pronti ad accogliere gli impulsi sentimentali della pubertà.
vabbè, potevate vedervi da vicino
Certo, ma non essendo tra i privilegiati con il motorino 50, era difficile anche quello

Comunque questa consuetudine serviva a raccogliere principalmente frasi di canzoni e pezzi di Titanic film romantici che potevano suscitare quel tepore tipico di un abbraccio a “distanza”

Anche io lo facevo e anzi, ne ero felicissimo, perchè mi permetteva di scrivere pezzi di canzoni che nessuno conosceva. Pezzi di canzoni dei Pink Floyd come quello che vedete più su.

Immaginatevi ora la ragazza che apriva il diario e pensava “Ma fammi un po’ vedere cosa avrà scritto il mio Franz” e trovava una riflessione sulla caducità della giovinezza e altre sulla industrializzazione selvaggia o sulla follia.

Di sicuro tanto felice non sarebbe stata, ma questo l’ho capito molti anni dopo.

Vinile, Cellulosa e Laser

Il “problema” era che tutta la mia vita, probabilmente anche prima di venire al mondo, era stata già condizionata dalla più grande opera musicale dal dopoguerra.

Sto parlando ovviamente di The Dark Side of the Moon e ancora più in generale dei Pink Floyd che mi hanno accompagnato per quasi 40 anni attraverso chilometri di vinile, mylar e policarbonato che mio padre ha sempre avuto la cura di custodirli e trasmetterli a me.

Ogni momento importante della mia crescita è stato accompagnato da una frase, una canzone o un loro album: dalle gite in auto con l’intro di Shine on you crazy diamond, all’inglese imparato grazie ai loro testi, alla scoperta dei primi dischi con Syd Barrett, ai progetti solisti dei vari membri.

The Dark Side of the Moon, però, ha fatto molto di più, gettando il seme della curiosità verso il mondo dell’arte contemporanea, della luce e della fisica

papà cos’è?
è un prisma, dimostra che la luce che vediamo è formata da uno spettro
da un fantasma?”
no, da un insieme di colori che uniti assieme formano la luce bianca
in che modo?
Come quando mischi la plastilina, hai presente? solo che anzichè farne polpette, loro vibrano assieme e formano il bianco e non il marrone

B O O M

Dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande

Quello che è successo dopo è noto a tutti e la fotografia è diventata non solo la mia più grande passione, ma anche il mio lavoro, ripetendo per un’infinità di volte quello che Storm Thorgerson ha immortalato su quel cartoncino 60×30 cm.

Per non parlare di quanto la Luna sia entrata nel mio inconscio quotidiano, osservandola, cercandola, trovandola anche nei videogiochi che affrontavo crescendo, tanto che senza rendermene conto mi ci avvicinavo sempre di più.

Una ossessione? L’album ne parla in maniera piuttosto chiara.
Fatto sta che da quando ho iniziato a impugnare una fotocamera (15 anni orsono) ho cercato di fotografare il nostro satellite in tutte le condizioni.

Tutto quello che crei

Immaginate che impatto, immaginate quanto potente possono essere le immagini evocate da quei 43 minuti di musica associata alle immagini di una luna che lentamente eclissa il sole così come la “follia” eclissa la routine e il soffocamento quotidiano e, più di tutto immaginate che oggi tutte queste cose, compiono la bellezza di

50 anni.

E siamo ancora qui ad alzare la testa al cielo e pensare che

“And all that is now
And all that is gone
And all that’s to come
And everything under the sun is in tune
But the sun is eclipsed by the moon”

Pink Floyd, Eclipse